Il Parlamento vota per assicurare a livello UE protezione economica e legale per gli informatori. Bisogna poter denunciare gli illeciti senza temere rappresaglie, avvalendosi di nuovi canali sicuri.

data protection

EU politics

mass media

DSM (Digital Single Market)

Proteggere la democrazia, proteggendo gli informatori

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/17476931/N01-PUB-190408-BLOW-IT.srt

Vanno da 5,8 a 9,6 miliardi di euro le perdite negli appalti pubblici in Europa 

causate dall'assenza di protezione per i dipendenti che segnalano illeciti. 

Oggi, solo 10 i paesi UE garantiscono protezione per i whistleblower. 

Il PE ha raggiunto un accordo con il governi UE 

per un'ampia protezione legale, che faccia sentire cautelato 

chi denuncia un'attività illecita o contraria all'etica.

 Dobbiamo proteggere chi, come gli informatori, difende gli interessi dell'Europa. 

Difendono noi, la democrazia e il bene comune europeo. 

Pertanto, come deputati del Parlamento europeo, è nostro dovere proteggerli.

Con le nuove norme, si estende la protezione per legge a più soggetti: 

ne beneficeranno anche le ONG e i giornalisti che sostengono gli informatori.

 Non si tratta solo di evasione fiscale, come nello scandalo del Lux Leaks.

Gli informatori vanno protetti a prescindere dal tipo di violazione, 

che si tratti di finanza, ambiente, politica o dati personali. 

Per i whistleblower chiediamo una protezione su due livelli: 

protezione dalle rappresaglie economiche 

 solo per aver difeso l'interesse pubblico, denunciando violazioni. 

Le misure comprendono la creazione di canali sicuri 

di denuncia degli illeciti, che mettano al riparo dalle rappresaglie...

 e un'assistenza maggiore come consulenza legale gratuita e supporto psicologico.

Nel testo sono previste anche tutele rispetto a sospensione e declassamento 

ed è introdotto il risarcimento economico 

in caso di licenziamento del soggetto segnalante.