Il Parlamento ha approvato nuove regole sul copyright per l'era digitale che garantiranno l'applicazione dei diritti e delle responsabilità della proprietà intellettuale anche al mondo online. I siti più piccoli e gli individui saranno parzialmente o totalmente esenti, per tutelare il diritto alla libertà di espressione online.

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Il Parlamento approva le nuove regole sul copyright

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/17003129/N01-PUB-190326-COPY-IT.srt

La maggioranza al Parlamento europeo ha dato il via libera

a nuove regole sul copyright adatte all'era digitale.

Grazie a queste regole, i diritti e le responsabilità in materia di proprietà intellettuale

È in nostro potere oggi salvare il patrimonio culturale europeo

e non permettere che venga sfruttato dai monopoli tecnologici.

proteggere le nostre industrie culturali europee...

La direttiva sul copyright nasce dalle trattative

tra gruppi politici del Parlamento europeo e dei governi dell'UE.

Le piattaforme Internet ora saranno responsabili dei contenuti caricate dagli utenti

a pagare in modo equo autori, musicisti e creatori di contenuti.

Ma la relazione non è stata apprezzata da tutti.

I giganti della tecnologia hanno respinto con forza la direttiva

che, secondo alcuni, minaccerebbe la creatività

Questo testo cambierà internet come lo conosciamo

sul modo in cui le persone condividono e acquisiscono conoscenze.

Questo fine settimana, 200.000 persone hanno manifestato contro la riforma.

In cinque milioni hanno firmato una petizione contro i filtri di caricamento.

Non c'è mai stata una protesta così decisa contro una legge europea.

I deputati europei hanno riconosciuto questi timori

e hanno sostenuto regole più leggere ed esenzioni

per le start-up o le piattaforme non commerciali, come Wikipedia.

Il testo garantisce anche ricavi più equi per la stampa.

In futuro, le grandi piattaforme online e gli aggregatori di notizie

saranno incentivati a sottoscrivere accordi di licenza equi

con gli artisti e le società di servizi mediatici.

Sarà ancora possibile condividere frammenti di notizie.

Quando non ci sarà più la stampa libera,

quando non ci sarà più un solo giornalista su Google, Wikipedia o YouTube,

Il Parlamento ha cercato di garantire la tutela dei diritti degli autori

salvaguardando al contempo le libertà dei normali utenti di Internet.